SEG9 532 (1963), 532

Zenobios the herald

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Date:

1st century BC

Edition:

[Ἑλλὰς ὅλη φωνᾶς θρόον εὔλυ]ρον ἔκλυεν̣ [ἁμᾶς],
[δόξα δ’ ἀειμνάστων] ζῶσα μένει στεφ[άνων]·
[μάντιος Ἀονί]ας ὀφιώδεος εἷλον ἀ[γῶνα]
[ἠδὲ παρ’ Ἑρκύν]νας χεύμασιν ἐστεφόμ[αν]·
5 [ἆθλα δ’ Ἐλε]υθερίων τε καὶ ἐκ φηγοῖο Λυκαίων
[καὶ Φενεοῖ]ο δρυμῶν ἄγαγον Ἀρκαδίας·
[καὶ Πυθοῖ] Δελφοί με κατέστεφον ἔρνεσι δάφνας
[εὐιέροι]ς· τρισσοὺς δ’ ἦλθον ὑπὸ στεφάνους
[ἐν νάσωι] Φοίβοιο· μολὼν δ’ εἰς γαῖαν Ἐπειῶν
10 [εἷλον ἀει]μνάστου θαλλὸν Ὀλυμπιάδος·
[καὶ δὲ κλυτῶν] τ̣ι̣μ̣[ᾶν] Ἥ̣ρ̣α̣[ς] Ἠλεῖος ἄεθλο[ς]
μάρτυς· ἐφ’ Ἑρκύννας χε[ύμασι δ’ ἐστεφόμαν]·
καὶ στέφος Ἡρακλῆ̣ος ἐπ[ὶ κροτάφοις θέτο Θήβα],
τρισσὰ δ’ Ἐρεχθειδᾶν ἀ[γαγόμαν ἄεθλα],
15 ἁγνὸν Ἐλευσῖνος πρὸς ἀνάκ[τορον ἁνίκ’ ἰδέσθαι]
πενταετῆ Δηοῦς ἦλθον [ἐγὼ τελετάν]·
καὶ Βάκχου τριετηρὶς ἐμᾶ[ς τέχνας ἴδε νίκαν],
[κ]α̣ὶ Τανάγραι Μουσᾶν στέ[μματα δισσὰ λάβον],
[Π]οιμανδρί̣αν γαίαν [ἐλθὼν πάτραν τε Κορίννας],
20 [καὶ] Παναθηναίων [θαλλὸν ἕλον μεγάλων]·
[Ζην]όβιος δ’ Ἕλλασι φατίζομαι ὁ [πράτιστος]
καρύκων, παντᾶι δ’ ἀμ̣φ̣ιτέθαλε κλέος.

Translations (en):

Translations (it):

“Tutta l’Ellade ascoltava il suono armonioso della mia voce, e la fama delle indimenticabili corone continua a vivere; vinsi l’agone della profetica Aonia irta di serpenti, e fui coronato presso le correnti dell’Ercina; riportai i premi delle feste eleuterie e anche dalle querce dei Lykaia e dai boschi di Feneo d’Arcadia; a Pito i Delfi mi incoronarono con germogli sacri di alloro; e giunsi sotto triplici corone nell’isola di Febo; e quando giunsi nella terra degli Epei conquistai l’indimenticabile ulivo di Olimpia. La gara elea per Era è testimone di onori illustri e fui incoronato presso le correnti dell’Ercina; poi Tebe mi pose sulle tempie la corona di Eracle e conquistai triplici premi tra gli Eretteidi presso il sacro santuario di Eleusi quando giunsi per assistere ai quinquennali misteri di Deo; la festa triennale di Bacco ammirò la vittoria della mia arte e a Tanagra ottenni due corone delle Muse, giungendo nella terra Poimandria e nella patria di Corinna; poi ottenni anche l’ulivo dei Grandi Panathenaia. Per i Greci io mi chiamo Zenobios, il primo tra gli araldi e in ogni luogo la mia fama è in fiore.”

Commentary (en):

This long and fragmentary epigram from Delos records the victories in many Hellenistic competitions attained by a prominent artist. Zenobios presents himself as the first among the heralds, whose glory will live on through memory. Through the presentation of his triumphs, Zenobios gives us very useful information for putting together his career and the travels throughout all Greece in search of honours and profit. His case is strongly representative and perfectly exemplifies the career passages of an itinerant artist in the Hellenistic period.

Commentary (it):

In questo lungo ma frammentario epigramma da Delo si registrano le vittorie di un famoso artista in numerosi agoni ellenici. Zenobios presenta se stesso come il primo tra gli araldi, la cui gloria continuerà a vivere attraverso la memoria. Attraverso la registrazione dei suoi trionfi, Zenobios fornisce informazioni utilissime per ricostruire la sua carriera e i viaggi per tutta la terra greca in cerca di onori e guadagni. Il suo caso è fortemente rappresentativo e descrive perfettamente la situazione di un artista itinerante che si muoveva nel contesto agonale del periodo ellenistico.

Bibliography:

cf. ID 2552